“E’ tempo di relax, è tempo di Suntory”
Forse, spulciando questa classifica o le vecchie recensioni del blog (rischio spoiler: presto in classifica ci sarà un altro film del genere), avrete intuito che i “film d’amore” che preferisco sono quelli in cui trionfa il non detto sul consumato, in cui la relazione platonica è più squassante del desiderio stesso, in cui il romanticismo è puro e non si banalizza.
Lost in Translation è un trionfo di tutto questo, del rapporto sfiorato, del non detto e della storia di due anime perdute che si trovano e riescono a vivere solo in contatto l’una con l’altra. E’ un film che, in così pochi anni, grazie anche agli interpreti e al finale, ha già lasciato un segno profondo nel cuore di milioni di appassionati.