Frammenti dal passato, opinioni sparse

Reminiscence' Trailer Sends Hugh Jackman Into a Mysterious Past – The  Hollywood Reporter

Penso che il peggior difetto di un film originale, che avrebbe anche il merito di lavorare su un concept nuovo (rarità per i tempi odierni), sia quello di ricordare solo e soltanto altri vecchi film. E nel caso di Frammenti dal passato, una valanga di altri vecchi film.

E precisamente, purtroppo, ricordarli e scimmiottarli tutti malamente.

Per una storia distopica che mischia fantascienza al tono da noir classico anni ’50, con le ovvie necessità del blockbuster moderno, Frammenti dal passato non riesce praticamente a soddisfare alcun tipo di palato degli spettatori. Nel primo caso, la distopia, lascia che l’invenzione di un eventuale futuro mondo sommerso e nottambulo sia mera scenografia, mai utile alla storia o al tema; nel secondo caso, il noir, usa tutti i cliché del genere, a cominciare dalla femme fatale e dal voice over (senza parlare del look ovviamente trasandato del protagonista), per annoiare invece di rielaborare e creare introspezione, lasciando che l’estenuante lunghissimo finale precipiti di una melassa di parola, parole, parole e ancora parole; nel terzo caso, il blockbuster, Frammenti dal passato naviga a vista senza una vera identità, alternando scene d’azione fine a se stesse, palesemente presenti solo per esigenze commerciali, a momenti di dialogo che esulano completamente dall’intrattenimento.

L’autrice Lisa Joy è co-creatrice della serie tv Westworld e moglie di Jonathan Nolan: in due parole, si capisce. E benissimo. Oltre all’estetica de-colorata, c’è tutto l’amore per concept fantascientifici ed infinite scene espositive. Ma stavolta, tra le imitazioni di Blade Runner, Strange Days, Inception, c’è davvero troppa sostanza.

 

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