Rompiamo subito il ghiaccio con una battuta: qualsiasi cosa che si chiama Roma non può che essere bella.
Una battuta, appunto, ma un fondo di verità notevole c’è nel caso del film di Alfonso Cuaron. La capitale non c’entra nulla, la Roma del titolo è un quartiere di Città del Messico. E proprio Cuaron è tornato, a 5 anni dal successo di Gravity, a quasi due decenni dall’ulttimo lavoro in lingua spagnola. E se ha deciso di farlo, potento fare di tutto, qualcosa vorrà pur dire. Se ha deciso di fare un film in spagnolo con un cast messicano sconosciuto, in bianco e nero, potendo fare qualsiasi film volesse, significa che qualcosa aveva da dire.