Con orgoglio, per il terzo anno consecutivo il nostro blog sarà presente al Festival di Venezia, dal 29 agosto al 8 settembre. Quindi è il momento di pensare a cosa ci aspetta.
Il programma lo conoscete, ma a livello personale tra le varie categoria della rassegna questi sono sicuramente i film che più attendo e spero di vedere nei prossimi giorni:
10. “Shadow” Zhang Yimou (China)
Non calcolate i più recenti misfatti, Yang Zhimour rimane uno dei maestri del cinema asiatico (e ha a casa due Leoni d’Oro, mica male). Qui torna alle storie epiche dei samurai, che ci aspettiamo tratti col suo tocco estetizzante ed emozionale come nelle precedente escursioni nel genere.
9. “At Eternity’s Gate” Julian Schnabel (U.S., France)
Da troppo tempo l’istrionico Julian Schnabel non dirige un film, e qui torna agli esordi portando sullo schermo ancora una volta le vicende di un celebre pittore ma, speriamo, ancora col suo stile singolarissimo e molto poco convenzionale. In questo caso oltretutto non tocca un pittore qualsiasi, ma Vincent Van Gogh, interpretato da Willem Dafoe.
8. “The Sisters Brothers” Jacques Audiard (France)
Jacques Audiard è già uno degli autori più acclamati, oltretutto il suo ultimo lavoro tre anni fa ha vinto la Palma d’Oro a Cannes. Il suo film successivo non può che essere attesissimo, figuriamoci se è una dark comedy western in lingua inglese con un cast pazzesco: Joaquin Phoenix, Jake Gyllenhaal, John C. Reilly, Riz Ahmed. Segue le vicende di una coppia di fratelli fuorilegge incaricati di scovare e uccidere un uomo che ha rubato al loro boss.
7. “First Man” Damien Chazelle (U.S.)
Siamo a quasi 50 anni dal primo sbarco sulla Luna, quindi immagino inizieranno a fioccare storie e film su quell’evento. Brucia tutti sul tempo questo biopic sull’astronauta Neil Armstrong col pedegree più invitante: Ryan Gosling nel ruolo e soprattutto Damien Chazelle alla regia. La presenza del giovane ma già affermato autore è la garanzia che non sarà una biografia come tutte le altre.
6. “Roma” Alfonso Cuaron (Mexico)
Il regista premio Oscar messicano è ormai fermo ai box da Gravity, e prima ancora veniva da una lunga pausa dopo I Figli degli Uomini – insomma, con appena due film in dieci anni è un regista che si prende i suoi tempi, ma vedendo i risultati vale la pena aspettarlo – ma ora torna mollando la fantascienza per riesplorare le storie intime del suo natio Messico. Il suo nuovo film infatti sarà ambientato durante gli anni ’70 e vedrà al centro della narrazione un anno della vita di una famiglia benestante di Città del Messico.
5. “Peterloo” Mike Leigh (U.K.)
Ogni film di Mike Leigh credo vada accolto come un evento, e dopo lo straordinario Turner ci ha preso gusto col dramma storico. Il film ricordo il terribile massacro compiuto dall’esercito inglese nel 1819 contro manifestanti riuniti per chiedere una riforma dell’accesso al voto.
4. “The Ballad of Buster Scruggs” Ethan and Joel Coen (U.S.)
La sorpresa che non ti aspetti ma di cui, ora, non può più fare a meno. Tornano i fratelli Coen, e tornano con un western antologico composto da sei miniepisodi (inizialmente pensato come prodotto tv). Insomma, quel genere, l’approccio e la firma, tutto troppo bello per essere vero.
3. “The Favorite” Yorgos Lanthimos (U.S.)
Il cinema perverso di Lanthimos non conosce confini, soprattutto ora che ha rotto la barriera della lingua inglese. E non conosce nemmeno confini storici: dedicandosi per la prima volta ad una storia vera, in costume, il suo nuovo film racconta le manipolazioni della corte inglese, e in particolari modo di due cugine rivali, alle spalle della regina Anna nei primi anni del settecento.
2. “Dragged Across Concrete” S. Craig Zahler (U.S.)
Personalmente, ritengo che Craig Zahler possa fare di tutto e io sarò in prima fila. Il nuovo maestro della violenza al cinema, ma mai puramente gratuita, questo film vede Gibson e Vaughn nel ruolo di due poliziotti dalle maniere forti sospesi dopo che un video delle loro gesta eccessive trapela alla stampa, e per farsi giustizia decidono di vedersela da soli con il crimine di strada.
1. “The Other Side Of The Wind” Orson Welles (U.S.)
Non avete letto male, questo è davvero un film diretto da Orson Welles nel 2018. Il motivo? Netflix ha messo a disposizione fondi per finire, finalmente, la post-produzione e il montaggio di uno dei film perduti di Welles, uno dei tanti progetti che non ha portato a termine per svariati motivi. Insomma, è un film di Orson Welles volenti o nolenti, se non basta questo per attenderlo non siete dei veri cinefili.
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Come capite e come accaduto negli ultimi due anni, la normale programmazione del blog passa in secondo piano in questo intenso periodo: dal 9 settembre riprenderò a postare le mie classifiche, premi, news e trailer che nel frattempo ho perso, ma in questi giorni qui si parlerà solo di Venezia.
Cercherò di fare più recensioni possibili in modo da farvi vivere davvero questa esperienza, ma per ogni cosa vi rimando specialmente all’account twitter del blog https://twitter.com/BastardiGloria in cui posterò maggiori notizie rispetto al blog e le opinioni a caldo su tutti i film visti.