I 40 Migliori Film degli Anni ’40 (Prima Parte)

6876426_orig

Ok, è il momento di rituffarci nel passato, a grande richiesta di voi lettori, per riapre la macchina del tempo con le nostre classifiche.

Dopo aver stilato la classifica del decennio 2000, la classifica degli anni ’90, poi la classifica degli anni ’80, la classifica degli anni ’70, la classifica degli anni ’60, e ovviamente quella degli anni ’50, è arrivato il momento per volgere il nostro sguardo agli anni più bui della guerra, degli sperimenti cinematografici, della nascita del neorealismo: insomma, gli anni ’40!

Ricordo sempre che questa non è una classifica scientifica, ma ho cercato ancora una volta di includere il meglio del meglio, senza pregiudizi e rimanendo più imparziale possibile. I criteri utilizzati si collegano alle recensioni critiche ottenute e l’importanza e l’influenza dei film raggiunta nel corso degli anni, e infine ovviamente il gusto personale. Non perdiamo troppo tempo nel vedere le posizioni, quelle sono stabilite per evitare un banale elenco alfabetico di titoli, pensiamo piuttosto che con simili pellicole la differenza di qualità è più che minima.

Iniziamo dunque questa lunghissima cavalcata settimanale per scoprire i 40 migliori film degli anni ’40!

.

40.  SFIDA INFERNALE  (di John Ford, USA 1946)

John Ford ed il western, il SUO western, è un’accoppiata che non può mai sbagliare. Partendo dal racconto storico della celeberrima e quasi mitologica sfida all’OK Corral, Ford disegna un delicato affresco di personaggi e relazioni che non ci sono più, con la nostalgia del grande narratore e lo stile del grande regista. Ford è il cantastorie a cui si deve l’immortalità della magia del vecchio west.

.

.

.

39.  IL ROMANZO DI MILDRED (di Michael Curtiz, USA 1945)

Ingegnoso mix di melodramma classico e noir dell’epoca, il film oggi potrebbe apparire un po’ datato, ma sicuramente non lo è la solita prova di Joan Craword, la quale riesce ad esprimere ogni sentimento ed ogni tormento della vicenda ed elevare il film.

.

.

.

38.  NODO ALLA GOLA (di Alfred Hitchcock, USA 1948)

Negli anni successivi Hitchcock si dichiarerà deluso dal risultato di questo film, asserendo che in realtà buona parte della tensione deve essere costruita col montaggio, e questo, come molti sanno, è un film con pochissimo montaggio. Nodo alla Gola infatti è un esercizio di stile, un grande esperimento cinematografico realizzato con sette piani sequenza (gli stacchi sono abilmente camuffati) in modo che risulti costituito da una sola inquadratura. Il film è comunque degno di nota, per l’ingegnosa costruzione della storia in tempo reale, per l’ottima scrittura e per l’abile sottotesto omosessuale tra i due protagonisti.

.

.

.

37.  LA SIGNORA MINIVER (di William Wyler, USA 1942)

E’ fuori di dubbio che i film scritti a tavolino raramente funzionano. Mrs Miniver è stato creato come melodramma per fare pure propaganda nel bel mezzo della guerra. Insomma, ha tutti i crismi per risultare forzato. Eppure il film funziona, è assolutamente efficace e convincente. Il merito è del grandissimo di William Wyler, che sa come giostrare la tensione psicologia del racconto, soprattutto nella fantastica sezione centrale del film, di una storia ovviamente potente e universalmente empatica, e della grandiosa magnetica interpretazione di Greer Garson.

.

.

.

36.  SANGUE BLU (di Robert Hamer, Gran Bretagna 1949)

Inutile negare l’evidenza, cioè grossa fetta della riuscita del film e della sua eredità nella storia è legata alla prova titanica camaleontica di Alec Guinness, che qui interpreta con eguale maestria e con irripetibile ironia ben 8 personaggi. Ma è soprattutto lo stile del film, da classica commedia farsesca britannica, ad aiutare la riuscita della prova di quel genio di Guinness.

.

.

.

35.  L’OMBRA DEL DUBBIO (di Alfred Hitchcock, USA 1943)

Un classico del cinema di Hitchcock, più volte imitato e citato, ma naturalmente mai superato. Il film è uno studio sui personaggi e sull’ambiente familiare, in cui ovviamente regna la tensione ma in cui tutto il superfluo avviene fuori scena. Il volto mefistofelico di Joseph Cotten incarna magicamente uno dei migliori personaggi del cinema hitchcockiano, e fa da catalizzatore ad una miriade di tematiche riproposte poi più avanti, ad esempio il tema del doppio. Un serio consiglio: se potete, guardate il film in lingua originale, il doppiaggio italiano fu realizzato per motivi legati alla guerra in Spagna, e le numerose voci spagnole che parlano uno stentato italiano distraggono molto dalla visione.

.

.

.

34.  TUTTI GLI UOMINI DEL RE (di Robert Rossen, USA 1949)

La trame del politico ricco di ideali che, nel raggiungimento del successo, si fa corrompere dal potere, non è certo tra le più originali possibili. Ma, purtroppo, è sempre attualissima, così la forza del film di Rossen rimane tuttora intatta. Scritto benissimo, e recitato ugualmente bene, è un classico immortale del cinema politico, quasi un template d’ispirazione per i film di impegno sociale degli anni ’70.

.

.

.

33.  LA SIGNORA DEL VENERDI’ (di Howard Hawks, USA 1940)

Sul dizionario del cinema, alla definizione “screwball comedy”, dovrebbe esserci la locandina di questo film. O meglio, un qualsiasi video contenente le scene di dialogo tra Cary Grant e Rosalinda Russell. Una commedia davvero al fulmicotone, fatta di passaggi intelligenti e dialoghi infuocati, il meglio del genere.

.

.

.

32.  IVAN IL TERRIBILE (di Sergej Ėjzenštejn, URSS 1944)

Solamente un mago come Ėjzenštejn poteva trasformare un pizzetto (sì, un pizzetto di barba) quasi in un co-protagonista di un monumentale film. Ciò è possibile perché Ėjzenštejn costruisce un capolavoro di immagini e momenti, toni e ombre, un film dal sapore tragico che in realtà è una festa per la scoperta all’epoca delle potenzialità del mezzo cinematografico.

.

.

.

31.  ENRICO V (di Laurence Olivier, Gran Bretagna 1944)

Quando il più grande attore shakespeariano di sempre decide di mettere mano ad un testo del Bardo, e portarlo al cinema, agli altri rimangono le briciole. Olivier si conferma non solo un grande artista, ma un enorme conoscitore dei poteri del cinema, e qui col suo inizio metatesuale, e con la potenza di un technicolor ancora tutta da scoprire all’epoca, regala uno dei più spettacolari adattamenti di Shakespeare.

.

.

.La prossima settimana torneremo con le posizioni dal numero 31 al 20!

.

9 pensieri su “I 40 Migliori Film degli Anni ’40 (Prima Parte)

  1. Pingback: I 40 Migliori Film degli Anni ’40 (Seconda Parte) | bastardiperlagloria

  2. Pingback: I 40 Migliori Film degli Anni ’40 (Terza Parte) | bastardiperlagloria

  3. Pingback: I 40 Migliori Film degli Anni ’40 (Ultima Parte) | bastardiperlagloria

  4. Pingback: I 40 Migliori Film degli Anni ’40 (Prima Parte) « Aithne

  5. Pingback: I 40 Migliori Film degli Anni ’40 (Prima Parte) « Aithne | Il Cinema Racconta ...

    • IL GIGLIO NERO, (The Bad Seed) è un film del 1956 diretto da Mervyn LeRoy. La trama del film è tratta dall’opera teatrale The Bad Seed di Maxwell Anderson, che a sua volta è stata ispirata dall’omonimo romanzo di William March.

      "Mi piace"

  6. Ciao! Complimenti per il blog, sono contenta di trovare ancora pagine internet di qualità che non fabbricano contenuti per i social…
    Domanda: io sto cercando un film americano che PENSO sia degli anni 40 o 50, ma mi viene il dubbio a questo punto. È una storia corale, una città e soprattutto di una studentessa che viene continuamente accusata dalla madre di essere troppo “leggera” con il fidanzato, il quale nel frattempo è partito per la guerra. A scuola assumono un direttore uomo mettendo da parte una docente che aveva lavorato lì per anni. Una vicina di casa è violentata dal patrigno e viene difesa in tribunale dal medico del paese. È di un altro decennio ancora? Mah!

    "Mi piace"

Lascia un commento